Le novità dell’Istituto
In Evidenza
IIC PROGRAMMA EVENTI ROMA OTTOBRE 2024
PROGRAMMA GENERALE
Mercoledì 9 ottobre
Palazzo Altieri, Sede Banca Finnat, Sala dell’Apoteosi di Romolo
Ore 17,45 – Conferenza dell’Arch. Mario Cucinella
PRENOTAZIONI CHIUSE PER RAGGIUNTO NUMERO DI POSTI DISPONIBILI
Giovedì 10 ottobre
Ministero della Cultura, Sala Spadolini
Ore 9.30 – Convegno – Dress code – cravatta:
“A 60 anni della fondazione l’Istituto Italiano dei Castelli guarda al futuro”.
Ore 13,00 – Aperitivo
Per partecipare è necessario prenotare a : eventi@istitutoitalianocastelli.it entro il 25
settembre.
Venerdì 11 ottobre
Università la Sapienza
Facoltà di Architettura, Aula Magna – Piazza Borghese, Roma
Ore 15,30 – Premio di Laurea
Ore 17,30 – Brindisi con i Premiati
Sabato 12 ottobre
Università la Sapienza
Facoltà di Architettura, Aula Magna – Piazza Borghese, Roma
Ore 10,00 – Conferenza in ricordo del Professore Arch. Giovanni Carbonara
Per partecipare è necessario prenotare a: eventi@istitutoitalianocastelli.it entro il 25
settembre indicando Evento e Cognome del partecipante
Personalità giuridica riconosciuta dal Ministero per i beni culturali e ambientali con DPR 31/01/
PREMIAZIONE Venerdì 11 ottobre presso Università la Sapienza ROMA
Facoltà di Architettura, Aula Magna – Piazza Borghese, Roma Ore 15,30 –
XXVII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate
1° Premio ex aequo: Sofia Ciaroni, Politecnico di Milano
Alessandro Sforza e la Villa Imperiale di Pesaro . Una proposta di conservazione
e di valorizzazione
1° Premio ex aequo: Iacopo Menegatti, Università degli studi di Firenze
Le fortificazioni di Pompei: storia, indagini e contributi per un nuovo livello di
conoscenza.
2° Premio: Elisabetta Pedegani, Politecnico di Milano
Il Castello Visconteo di Melegnano. Un’Indagine sul medioevo
3° Premio ex aequo: Rosario Clemente Perrotta, Università degli studi “Federico II” di Napoli
Progetto di restauro e valorizzazione del Castello di Matinale – S.Felice a Cancello (CE)
3° Premio ex aequo: Martina Bertè, Università degli studi di Trento
I ruderi di Castel Sajori nei segni della grande guerra. Progetto di restauro per
la scoperta e la valorizzazione di un territorio stratificato fortemente stratificato
Dal Nazionale
ROMA 9 – 12 Ottobre -Convegno nazionale“60.mo dell’Istituto Italiano dei Castelli, fondato da Piero Gazzola”
Attività delle Sezioni
PIEMONTE 18-20 /24-25 Ottobre – 15-16 Novembre 2024
“Scuola Italiana sull’Architettura Fortificata-anno 2° Castelli e borghi nuovi tra Liguria e Piemonte: storia, archeologia, architettura”
UMBRIA 1-3 Ottobre – Viaggio di studio a Genova “ Città verticale di ferro e aria, brezza e luce: Genova”
PIEMONTE 2 Ottobre – Convegno “ Fortezze di Montagna. Castelli e fortificazioni dell’arco alpino occidentale tra medioevo ed età moderna”
TOSCANA 11 Ottobre – Convegno “ Delle navigazioni et viaggi:
da Marco Polo alla sinologia contemporanea (1324 -2024)”
SICILIA 16 -21 Ottobre – Viaggio di studio “Firenze e la Toscana dei Medici”
LOCANDINE DI TUTTE LE SEZIONI GNC 2024
Giornate Nazionali dei Castelli:
la XXV edizione si svolge sabato 11 e domenica 12 maggio 2024
25 siti: 10 castelli, 4 forti, 1 torre, 1 casaforte, 8 tra città e borghi, 1 arcipelago
Grandi città e piccoli centri animati da visite guidate gratuite, attività e trekking culturali, itinerari speciali a nord, al centro, a sud della penisola – isole comprese.
Le architetture protagoniste raccontate in diversi stati di conservazione, fruizione, destinazione e valorizzazione
Nel 2024 la Onlus Istituto Italiano Castelli compie 60 anni, online e gratuito l’Atlante Castellano
L’Istituto Italiano Castelli, Onlus a carattere scientifico fondata da Piero Gazzola nel 1964, annuncia le date e le 25 destinazioni della XXV edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli. Nel weekend dell’11 e 12 maggio 2024, visite guidate gratuite, conferenze, concerti, mostre, presentazioni di tesi di laurea e libri in 10 castelli, 1 torre, 1 casaforte, 8 tra città e borghi, 1 arcipelago, 4 forti che hanno trovato una nuova vita.
I soci dell’Istituto Italiano Castelli Liguria, a causa di improvvisi problemi organizzativi sorti il 6 maggio, rimandano a data da destinarsi, che sarà presto annunciata, la visita guidata sostenibile con trasporto collettivo al borgo ligure di Finale (SV) e la prevista conferenza per il 60mo anniversario dell’Istituto Italiano Castelli
Giornate Nazionali dei Castelli 2024
11/12 Maggio 2024
25esima edizione a cura dell’Istituto Italiano dei Castelli
RISORSE
Castelli d’Italia
L’imponente rocca ai confini orientali della Liguria, terminata all’inizio del Cinquecento sulla cima di un colle da cui si domina per ampio tratto il territorio all’intorno, e in particolare la sottostante città di Sarzana, costituisce la “cerniera”, il fondamentale punto di passaggio, tra due epoche della storia della fortificazione. Riunisce infatti in sé le forme caratteristiche della cosiddetta “età di transizione” prefigurando al tempo stesso le soluzioni future, che troveranno realizzazione di lì a pochi anni con la costruzione delle prime architetture bastionate a opera dei Sangallo o di Sanmicheli.
Tuttavia, grazie al suo elevato valore strategico, la zona era stata fortificata a più riprese a partire dall’età medievale. Le prime notizie di fortificazione in luogo risalgono addirittura al X secolo. I primi edifici del complesso attuale, vale a dire la torre quadrata posta al centro e l’antistante rivellino circolare, poi inglobato in quello triangolare oggi visibile, sono però opera di Tommaso di Campofregoso, che entrò in possesso di Sarzanello nel 1421. Ma la vera “fondazione” della rocca è da far risalire al grande condottiero Castruccio Castracani, che di sarzanello fece uno dei capisaldi del suo potere.
Verso la fine del Quattrocento i fiorentini, che si erano impadroniti della località, affidarono al Francione, che vi lavorò con la collaborazione di Luca del Caprina, la costruzione di una rocca che sostituisse la fortificazione precedente, molto ammalorata. I lavori, iniziati nel 1493, erano a buon punto già l’anno dopo, quando dovettero venir sospesi per l’invasione francese.
L’assetto definitivo al complesso fu dato infine dai genovesi, cui Sarzanello tornò nel 1496: Gerolamo Giustiniani e Pietro Biancardo portarono a termine il corpo della rocca, Matteo Civitali completò il mastio e costruì il grande rivellino triangolare, che sostituì – o meglio inglobò – quello cilindrico prima esistente. Nel 1502 i lavori potevano dirsi terminati, e la rocca assunse le sue funzioni operative di bastione orientale del dominio genovese: ruolo che assolse fino al Settecento e persino oltre, se ancora in epoca sabauda, in pieno Ottocento, venne integrato e aggiornato con varie opere esterne.
Nel 1963 la Soprintendenza ai Beni Architettonici della Liguria intraprese una serie di indispensabili lavori di restauro, e nel 1980 intervenne nuovamente bonificando vari locali, risanando il complesso da notevoli infiltrazioni d’acqua, attuando un risarcimento murario degli spalti, portando a termine la pulizia del fossato. Questi lavori resero la rocca visitabile almeno in parte, consentendo di ospitarvi mostre e spettacoli.
È opinione ormai consolidata che il castello sia sorto su un originario sito fortificato sannitico, seppur documenti certi d’archivio evidenziano una presenza fortilizia solo dall’epoca di Alboino, intorno al 573 d.C. Alcuni storici ritengono invece che la costruzione sia posteriore alla suddetta datazione, e cioè risalente all’epoca di Carlo Magno (810 c.a.) o a quella di Corrado il Salico (1024).
Alcune testimonianze riferiscono che con la discesa di Federico II il territorio di Pescolanciano era governato da un feudatario, Ruggero di Peschio-Langiano, che ricevette ordine dallo Svevo di rimuovere i Caldora di Carpinone, smantellando il loro castello e di assediare Isernia e quei feudi ostili a re Federico. Tale spedizione fu di sicuro organizzata nel fortilizio allora esistente e da esso prese le mosse nel 1224. Il feudo, confinante col vicino borgo di S.Maria dei Vignali, abbandonato dopo il terremoto del 1456, era attraversato da un importante nodo di comunicazione, che collegava le alte località dell’Appennino centrale abruzzese con quelle costiere del “Tavoliere di Puglia”.
Il castello di Pescolanciano, arroccato su uno sperone di roccia ai piedi del monte Totila, sotto il quale si sviluppò il borgo medioevale con le sue mura perimetrali con accessi all’abitato tuttora visibili, assolse a questi compiti di difesa e ospitalità sia sotto i feudatari Carafa che sotto gli Eboli sin dal XIII secolo. Queste secolari funzioni del borgo e del suo maniero ricevettero “nuovo impulso” con l’avvento di nuovi feudatari. Il feudo di Vignali e Pescolanciano fu tra il 1576 e il 1579 alienato da Andrea d’Eboli o sua nipote Aurelia a Rita Baldassarre, moglie di Giovanni Francesco d’Alessandro, dell’illustre Casato napoletano del Sedil di Porto che conta tra i suoi ascendenti un Templare Guidone, crociato in Palestina nel 1187, valenti ambasciatori del Regno Angioino e Aragonese, nonché l’illustre giurisperito-umanista del XV secolo, Alessandro d’Alessandro, discepolo del Fidelfo ed autore dei “Dies Geniales”. La baronia di “Pescolangiano” con i suoi feudi rustici limitrofi divenne ducato nel 1654 sotto il sesto barone Fabio Jr.(1628-1676) di Agapito (1595-1655). A questo personaggio si fanno risalire i primi lavori di abbellimento, ampliamento e di consolidamento della struttura fortilizia, che fino ad allora doveva essere stata composta da una torre mastio ed una cilindrica, nonché da un corpo a “bastione” merlato a “scarpa”. Al citato personaggio e suo padre si attribuiscono una serie di interventi di modifica dell’originaria configurazione del castello. L’ingresso, in principio presso la torre mastio lato nord-est, al quale si accedeva probabilmente utilizzando scala retrattile, venne chiuso e riaperto con ponte levatoio, finito nel 1691. Il cortile esterno, precedentemente a gradoni rocciosi, fu fatto spianare in questo periodo e sempre a tale periodo risalgono le costruzioni dette “pertinenze”, tra cui la “guardiola” con il suo balcone seicentesco arabescato. Fu anche costruita una chiesetta gentilizia al centro del fortilizio, i cui lavori di arricchimento con marmi intarsiati, decorazioni a stucco e dipinti vennero ultimati nel 1628. Il luogo sacro, per volere del duca Fabio Jr., ospitò dal 1673 alcune reliquie del corpo del martire cristiano S.Alessandro di Bergamo, pervenute da Roma con bolla papale e celebrate con antico rituale.
La città di Ninfa è nota oggi per il pregiato giardino all’inglese che è stato realizzato tra i ruderi dei suoi edifici medievali a cura degli ultimi eredi della famiglia Caetani, proprietari dell’area, a partire dalla fine del XIX secolo.
Nell’alto medioevo la città, situata in una zona ricca di risorse idriche favorevoli per lo sviluppo dell’agricoltura e l’alimentazione di mulini, costituisce un ricco centro agricolo del Patrimonio di San Pietro in posizione strategica lungo la via di collegamento tra Roma e il meridione, per cui tra l’XI e il XIV secolo è oggetto di contesa tra le famiglie baronali in lotta per il controllo del territorio intorno a Roma.
La prima fase di fortificazione della città risale all’XI secolo, quando, sotto il dominio dei conti di Tuscolo, vengono realizzate le mura di cinta. Nel secolo successivo la città è sotto il controllo del papato e viene concessa in feudo ai Frangipane, con i quali attraversa un periodo di ricchezza, seguito nel 1171 da un saccheggio da parte di Federico Barbarossa. Con papa Innocenzo III la città viene affidata in vicariato alla famiglia Conti e la giurisdizione è esercitata da un giudice comunale e uno papale. Alla metà del XIII secolo il controllo su Ninfa e sulla vicina Sermoneta è nelle mani del potente cardinale Riccardo Annibaldi della Molara, Rettore delle Province di Campagna e Marittima. Nel 1293 il procuratore del Comune assegna a Pietro Colonna il dominio sulla città, ma poco dopo, con l’ascesa al soglio pontificio di Bonifacio VIII, il nipote del papa Pietro II Caetani acquista tutti i beni nel territorio di Ninfa e si fa prestare giuramento di fedeltà dai cittadini, ponendo fine all’amministrazione comunale della città.
Nel 1380 Onorato I Caetani conte di Fondi, in contrasto con il ramo dei Caetani Palatini, espugna e saccheggia il castello e due anni dopo guida la definitiva distruzione di Ninfa. In seguito all’abbandono della città da parte degli abitanti, nel XV secolo i mulini rimangono in funzione e la torre è utilizzata come prigione da Onorato III Caetani, che risiede a Sermoneta. Intorno al 1580 il cardinale Niccolò III Caetani incarica Francesco Capriani da Volterra di realizzare un giardino, l’hortus conclusus, di fronte all’ala residenziale del castello.
Nonostante alcuni tentativi di ripopolamento da parte dei Caetani, a causa delle condizioni malsane dell’area paludosa, nei secoli successivi nella città risiedono solo un castellano e gli operai che lavorano ai mulini.
Le sezioni regionali dell’Istituto
L’Istituto si articola in Sezioni. Esse, autonome nelle attività nel loro ambito, promuovono conferenze, seminari, visite di studio, attività di ricerca ed altre iniziative di promozione culturale del patrimonio castellano delle rispettive regioni di appartenenza
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Nomenclatura Castellana
Un viaggio attraverso le parole che raccontano le parti di un castello,
dall’avamposto sino alle vedette
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Giovedì 10 ottobre
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settembre.
Venerdì 11 ottobre
Università la Sapienza
Facoltà di Architettura, Aula Magna – Piazza Borghese, Roma
Ore 15,30 – Premio di Laurea
Ore 17,30 – Brindisi con i Premiati
Sabato 12 ottobre
Università la Sapienza
Facoltà di Architettura, Aula Magna – Piazza Borghese, Roma
Ore 10,00 – Conferenza in ricordo del Professore Arch. Giovanni Carbonara
Per partecipare è necessario prenotare a: eventi@istitutoitalianocastelli.it entro il 25
settembre indicando Evento e Cognome del partecipante
Personalità giuridica riconosciuta dal Ministero per i beni culturali e ambientali con DPR 31/01/
PREMIAZIONE Venerdì 11 ottobre presso Università la Sapienza ROMA
Facoltà di Architettura, Aula Magna – Piazza Borghese, Roma Ore 15,30 –
XXVII Premio di Laurea sulle Architetture fortificate
1° Premio ex aequo: Sofia Ciaroni, Politecnico di Milano
Alessandro Sforza e la Villa Imperiale di Pesaro . Una proposta di conservazione
e di valorizzazione
1° Premio ex aequo: Iacopo Menegatti, Università degli studi di Firenze
Le fortificazioni di Pompei: storia, indagini e contributi per un nuovo livello di
conoscenza.
2° Premio: Elisabetta Pedegani, Politecnico di Milano
Il Castello Visconteo di Melegnano. Un’Indagine sul medioevo
3° Premio ex aequo: Rosario Clemente Perrotta, Università degli studi “Federico II” di Napoli
Progetto di restauro e valorizzazione del Castello di Matinale – S.Felice a Cancello (CE)
3° Premio ex aequo: Martina Bertè, Università degli studi di Trento
I ruderi di Castel Sajori nei segni della grande guerra. Progetto di restauro per
la scoperta e la valorizzazione di un territorio stratificato fortemente stratificato
Dal Nazionale
ROMA 9 – 12 Ottobre -Convegno nazionale“60.mo dell’Istituto Italiano dei Castelli, fondato da Piero Gazzola”
Attività delle Sezioni
PIEMONTE 18-20 /24-25 Ottobre – 15-16 Novembre 2024
“Scuola Italiana sull’Architettura Fortificata-anno 2° Castelli e borghi nuovi tra Liguria e Piemonte: storia, archeologia, architettura”
UMBRIA 1-3 Ottobre – Viaggio di studio a Genova “ Città verticale di ferro e aria, brezza e luce: Genova”
PIEMONTE 2 Ottobre – Convegno “ Fortezze di Montagna. Castelli e fortificazioni dell’arco alpino occidentale tra medioevo ed età moderna”
TOSCANA 11 Ottobre – Convegno “ Delle navigazioni et viaggi:
da Marco Polo alla sinologia contemporanea (1324 -2024)”
SICILIA 16 -21 Ottobre – Viaggio di studio “Firenze e la Toscana dei Medici”
Premio di Laurea
sull’Architettura Fortificata
Istituito dall’Istituto Italiano Castelli negli anni ’90, il Premio di Laurea sull’Architettura Fortificata giunge nell’anno 2023 alla XXVI edizione
Rassegna Stampa